Il rebranding rappresenta una scelta vincente o perdente per un’azienda? Quali sono i rischi che si corrono quando si attuano cambiamenti nel logo, nel nome e/o in qualsiasi altro elemento che denota l’immagine di un brand?
Che cos’è il rebranding?
Il rebranding nasce dall’esigenza di un’azienda di modificare la sua immagine anche detta “brand image”, ovvero il modo in cui i consumatori percepiscono l’azienda insieme ai suoi prodotti/servizi. È un vero e proprio processo nel quale l’azienda si impegna nel rilanciare sul mercato un’altra identità del brand (o un altro nome). Questo processo viene generalmente attuato per restare al passo con il mercato e seguirne i cambiamenti.
È impossibile pensare che un brand non possa mai cambiare con l’andare del tempo. Infatti, sono rari i casi in cui un brand decida di restare immutato senza registrare insuccessi e dissensi.
Esiste il rebranding totale il quale viene effettuato quando ad essere modificati sono i cosiddetti “elementi distintivi” come nome, logo, strategie e vendite. E il rebranding parziale in cui, invece, vengono apportate piccole modifiche che possano in qualche modo migliorare la percezione del consumatore finale.
Il rebranding di Barilla
Un recentissimo, nonché attuale, caso è quello di Barilla.
Dopo 70 anni, Barilla, ha deciso di cambiare il suo logo, ciò sarebbe stato attuato proprio per una scelta di rebranding.
Barilla questa volta ha deciso di dare una svolta al logo e lo ha fatto in chiave minimal. La forma ovale rimane la stessa, ma questa volta perde il suo riferimento all’uovo abbandonando il bianco tipico. Cambia poi la tonalità del rosso, questa volta più scura rispetto alla precedente.
L’elemento di vero cambiamento è l’aggiunta della data di fondazione di Barilla, una scelta fatta per sottolineare la storicità del brand.
Negli anni precedenti c’erano stati dei cambiamenti ma mai nulla di così drastico. Infatti, per un brand come Barilla i ritocchi effettuati vengono sempre progettati in maniera tale da facilitarne la riconoscibilità e mantenere salda l’identità.
Quindi tornando alla domanda che ci siamo posti all’inizio, il rebranding è una scelta vincente o perdente?
Dipende. Di certo possiamo dire che se non viene gestito nel modo giusto e non ne vengono monitorate tutte le dinamiche si può incorrere in rischi importanti per il brand. Il cambiamento potrebbe scaturire confusione nella mente del cliente oppure potrebbe generare la perdita di coloro che hanno sempre scelto i tuoi prodotti/servizi.
Fare rebranding, dunque, non significa lanciare il cambiamento e procedere per inerzia, ma significa procedere in maniere attiva monitorando ogni elemento e coinvolgendo il consumatore sia durante il processo di cambiamento che successivamente.