Che il lockdown abbia rivoluzionato le nostre abitudini digitali non è una novità: secondo l’osservatorio Starting Finance Deal l’Italia, durante la quarantena, ha avuto una crescita del 35% nell’utilizzo dei device digitali e nelle app.

La classifica di Starting Finance Deal

Ma non è solo sui social, che abbiamo trascorso le nostre giornate in casa. Le app, considerate ormai sul viale del tramonto, hanno avuto una rivincita importante sia per numero di download che per tempo di utilizzo.
Nella top ten di Starting Finance Deal, con 131 milioni di download, c’è l’amato-odiato Zoom, usato per lavoro ma anche per aperitivi online con amici e parenti. Seguono Microsoft Teams, Google Meet e Houseparty, tutte applicazioni dedicate a videochiamate e meeting.

Per il settore intrattenimento digitale, Netflix e Amazon Prime Video hanno avuto la meglio: per la prima, 332% di accessi in più; per la seconda, 101% di download in più.

Chiusi in casa, abbiamo anche avuto tempo per dedicarci ai videogiochi: Fortnite al primo posto, seguito da Clash of Clans e Minecraft.

Ci sono new entry per le app dedicate ai Social Network: Tik Tok, amato dai giovanissimi, è stato riscoperto e scaricato anche da adulti e ragazzi, raggiungendo il secondo posto in classifica in tutto il mondo.

Strano ma vero, anche Tinder, app dedicata agli incontri, ha visto un aumento del 20% delle conversazioni da febbraio.

Anche le app per la tutela della salute emotiva come Youper (che aiuta a ridurre il panico e a migliorare sonno e umore attraverso l’intelligenza artificiale) hanno avuto un’impennata dovuta agli effetti negativi del lockdown sulla salute psicologica. Le app dedicate allo sport come Nike training, 7 minutes Workout e Freeletics hanno beneficiato sia in termini di download che di tempi di utilizzo.

Trionfo totale, manco a dirsi, per le app di food delivery: Just Eat e Deliveroo hanno letteralmente fatto riscoprire agli utenti la comodità del servizio di consegna a domicilio ed hanno aiutato i ristoratori nella ricezione degli ordini online. New entry del settore Dishcovery, app italiana che ha digitalizzato i menù cartacei, permettendo di pagare attraverso la piattaforma rispettando le distanze di sicurezza. 

Community e app: binomio vincente

Tra le app più usate durante il lockdown merita una citazione Nextdoor, app iperlocale segnalata da Google che crea una rete tra vicini di casa, aiutandoli a restare in contatto condividendo informazioni utili: da come sostenere le attività locali in difficoltà a come offrire assistenza agli operatori sanitari. Nel solo mese di marzo, Nextdoor ha riscontrato un aumento a livello di coinvolgimento quotidiano dell’80% rispetto a febbraio.
Per offrire maggiore assistenza durante la quarantena, Nextdoor ha creato nuove opzioni che permettono agli utenti di aiutare un vicino di casa in difficoltà, oppure di segnalare post con presunte fake news che, una volta denunciate sull’app vengono esaminate da un apposito team.

Al decimo posto, infine, Spotify, che ha registrato una crescita del 30% (abbiamo davvero ascoltato meno musica, durante il lockdown?) e ha deciso di adattarsi al momento «introducendo brani più rilassanti, podcast sulla meditazione, più musica strumentale e meno dance».

Fuori classifica Immuni, app realizzata per ricostruire i contatti avuti con coloro che sono risultati positivi al test in forma completamente anonima, che veleggia attorno ai 3 milioni di download a partire dal 1° giugno.

Le app sono uno strumento molto potente (ultimamente sottovalutato) per restare in contatto, stringere relazioni e aumentare la fedeltà degli utenti, che in questo momento hanno bisogno di contare su poche informazioni, ma di qualità.
Il modo migliore per farsi notare come brand, in questo momento? Mostrandoti affidabile e preciso.

Fine della pandemia, fine delle app?

Cosa succederà al termine della pandemia? Difficile prevederlo, ma in linea di massima: le app che avranno saputo adattare strategie e funzionalità ai bisogni degli utenti, mostrando sensibilità e cura della informazioni, avranno creato un legame con gli utenti che sarà difficile spezzare.
Di sicuro, così come gli utenti si adattano ai cambiamenti del panorama sociale, anche le app dovranno farlo.